Statuto

I

DEFINIZIONE

L'Ordine Religioso dell’Vrbe un organo statale che dipende dall'Imperatore Traiano ed gestito dal suo sommo pontefice. L’ordine religioso amministra la vita religiosa dell’urbe e si cura di praticare, diffondere e difendere il culto imposto dalle leggi di Roma.

 

II

SCOPO GENERALE

L'ordine religioso ha il dovere di divulgare il culto delle divinità del Pantheon romano tra i cittadini di Roma e di rendere la cittadinanza quanto più partecipe della vita religiosa. Compito dell'ordine e dei suoi membri è di servire gli dei, Roma e l'imperatore e tutti i fedeli, facendo da tramite tra il mondo terreno e quello divino; ai sacerdoti spetta anche la cura dei templi della città. Loro prerogativa è, infine, la celebrazione di ogni tipo di cerimonia, sia essa pubblica o privata.

 

III

STILE E COMPORTAMENTO

La vita sacerdotale dev'essere basata sul rispetto del prossimo: il sacerdote è sì al servizio degli dei, ma anche al servizio dei devoti e verso di essi dev'essere rispettoso ed altruista. Disposto anche a mettere in secondo piano se stesso e le sue esigenze, il sacerdote non nega a nessuno il suo aiuto e non fa alcuna discriminazione. Può riservarsi, però, il diritto di non svolgere riti che non ritiene corretti o appropriati alle circostanze o alle persone, purchè apporti le giuste argomentazioni al pontefice massimo in primis e quindi a chi richiede la cerimonia. Rispettoso delle leggi dell'impero, può essere allontanato dall'ordine qualora le infranga. Deve ricordare di essere una guida per la popolazione e, pertanto, adottare uno stile di vita improntato alla sobrietà, alla correttezza ed all' integrità morale.

Tra di loro, i sacerdoti devono avere un atteggiamento fraterno e solidale. Non sono tollerati comportamenti arroganti dovuti al censo o alla gerarchia.

 

IV

GERARCHIA

 

Pontefice massimo: la carica più alta dell'intero ordine, che ha il compito di gestire ad ogni livello. Tiene personalmente i colloqui di ingresso e a lui spettano le decisioni più importanti, come gli ingressi e le espulsioni dall'ordine. Ha l'ultima parola in ogni controversia ed è a lui che fa capo l'amministrazione del lavoro della gilda.  Autorizzato a modificare lo statuto.

 

Pontefice vicario: è il sacerdote più vicino al pontefice massimo, colui che ne fa la veci in caso di assenza. Aiuta ed assiste il pontefice nella gestione del lavoro qualora questi ne abbia bisogno ed è, insieme al maestro dei sacri culti, in grado di tenere esami per promuovere i membri. Ha grosse responsabilità, pertanto deve dimostrare più degli altri presenza e devozione.

 

Maestro dei sacri culti: è il sacerdote preposto all'insegnamento degli adepti. A lui spetta, su mandato del pontefice massimo, tenere le lezioni necessarie agli adepti per divenire sacerdoti. Può esprimere giudizi sui colloqui d'ingresso ed indicare quando gli allievi sono pronti per la promozione.

 

Dotto dei sacri culti: è un membro dell'ordine da tempo e può vantare una buona conoscenza dei cerimoniali e dei culti di Roma. Religioso che ha già dimostrato devozione e zelo, non ha però la possibilità di dare giudizi sugli adepti e sulla loro formazione.

 

Oracolo: è un sacerdote che ha scelto di interpretare i segni divini. Più competente di un semplice sacerdote, interpreta il volere degli dei tramite i fenomeni celesti, le interiora degli animali o il volo degli uccelli.  L'unico a servirsi del lituo, il particolare bastone che utilizza quando svolge i suoi riti. Non ha potere decisionale.

 

Sacerdote: colui che, dopo il periodo da adepto, si è dimostrato meritevole di far parte a tutti gli effetti dell'ordine religioso. Svolge le mansioni più semplici, come le cerimonie ed i sacrifici, conosce genericamente le varie divinità del Pantheon e non ha alcun potere decisionale.

 

Adepto: chi ambisce a diventare membro dell'ordine religioso, ma non ha ancora fatto i giuramenti necessari. Segue le lezioni che i sacerdoti più anziani gli impartiscono ed osserva il loro operato per imparare le procedure ed i rituali. Per essere promosso, oltre ad aver seguito le lezioni, deve aver svolto almeno tre sacrifici autonomamente.

 

V

ORGANI INTERNI E AMMINISTRAZIONE

Il massimo vertice dell'ordine religioso comprende le prime tre cariche: pontefice massimo, pontefice vicario e maestro dei sacri culti. Essi si consultano circa gli esiti dei colloqui dingresso, le promozioni, le espulsioni e l'organizzazione delle lezioni e del lavoro di gilda. All'apice sta ovviamente il pontefice massimo, cui spetta l'ultima parola ed al cui volere i restanti sacerdoti non possono opporsi poichè esso conosce globalmente lo stato dellordine religioso.

 

VI

AMMISSIONI, ESPULSIONI E CARRIERA

L'ingresso nell'Ordine Religioso di Roma avviene tramite il bando che il Pontefice Massimo si riserva di aprire quando necessario. Il candidato dovr affiggere la propria domanda, rispettando i requisiti richiesti; spetterà poi al Pontifex decidere se eventuali domande lacunose possano essere prese comunque in considerazione. Prerogativa necessaria, però, è una fedina penale pulita che dovrà restare tale anche se l'aspirante adepto diventerà effettivamente un membro dell'Ordine.

Una volta tenuto il colloquio con il Pontefice o un suo delegato, sarà valutata l'doneità del candidato. Qualora questo entri a far parte dell'Ordine Religioso, dovrà seguire tre lezioni con i sacerdoti più anziani e, se sceglie di essere oracolo, altre lezioni aggiuntive. Svolte le lezioni e celebrati tre sacrifici, gli sarà concesso di sostenere l'esame per la promozione a sacerdote. Le promozioni, così come le retrocessioni, sono decise dai massimi vertici dell'Ordine sulla base di un'attenta e continua osservazione dell'operato dei sacerdoti.

Sarà motivo di espulsione l'aver infranto le leggi di Roma, la mancata osservanza del presente statuto e un'assenza prolunguta e non giustificata di XIV giorni. Il Pontefice, tuttavia, può riservarsi il diritto di valutare caso per caso il da farsi.

 

VII

VARIE

Il saluto adottato dai membri dell'ordine religioso e dei faveant tibi (che gli dei ti siano propizi). Per richiedere una cerimonia all'ordine dei sacerdoti, è necessario affiggere la propria domanda nella bacheca epitalami ed epitaffi, quando l'ordine apre le domande. Sarà possibile seguire cinque cerimonie per volta ed è pertanto sconsigliato apporre la propria domanda quando già altre cinque persone hanno fatto la propria richiesta. Nelle domande è bene inserire il nome di entrambi i richiedenti ed il tipo di rituale per cui si ha bisogno dei religiosi.

Per ogni altro tipo di richiesta, è necessario contattare il pontefice massimo che provvederà poi a delegare gli incarichi agli altri sacerdoti.

 

 

 

Al fine di aderire ed accettare tali regole generali è necessario apporre in calce la propria "PRESA VISIONE" nell'apposita sezione del Forum dell'Ordine Religioso dell'Vrbe.

 

Il Pontefice Massimo